Percorso
La mappa seguente, realizzata con la bellissima applicazione online e mobile Komoot, fornisce un overview sul giro de L’Impedalabile. Komoot inoltre visualizza l’altimetria del percorso evidenziando i pezzi più duri con colorazione del profilo da verde a rosso sempre più scuro.
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Passiamo quindi a descrivere nel dettaglio il percorso in modo tale da avere un’idea di quello che aspetta l’eroe che decide di affrontare questa sfida massacrante.
I primi 8 km circa di percorso sono i più facili e servono da riscaldamento per quello che verrà dopo.
Si parte con la famosa discesa di Bazzano, 4 km di Downhill piuttosto tecnico che richiedono esperienza e un pò di “manico” per essere affrontati al meglio. I tornanti di Bazzano terminano nella zona industriale dell’Isolanda, dove ci si immette nella SP17 in direzione Traversetolo. Questo tratto di strada di 4.5 km è in leggera discesa e consente di pedalare molto agevolmente fino a raggiungere senza problemi la prima salita impedalabile, Stombellini, che si imbocca svoltando a destra sull’omonima strada appena prima del curvone dell’incrocio con la SP98, strada che porta alla Gabbiola e proseguendo a Mulazzano, Faviano e cosi via.
#1 Stombellini è una delle 4 salite che portano a Guardasone, è relativamente corta, solo 600 metri, ma la pendenza media si aggira intorno al 14% con punte massime al 18% soprattutto in zona Gavazzo (le case appena sopra Stombellini).
Dopo poche centinaia di metri di altra salita, ma molto più leggera e inframezzata da un paio di pezzi pianeggianti, si arriva in zona Guardasone per scendere rapidamente a Vignale tramite strada Baietta, passando di fronte alla chiesa di San Lorenzo di Guardasone. A Vignale si prosegue fino all’incrocio con la Pedemontana e da qui si gira a destra in direzione San Polo D’Enza.
Poco prima del ponte sull’Enza, proprio in mezzo alla curva che lo precede, si trova l’inizio della strada che porta verso la seconda salita impedalabile, #2 Ariana, un vero e proprio muro con pendenza media del 15% e massima 23% che taglia le gambe anche ai ciclisti più allenati.
La salita passa dal gruppetto di case di Ariana, si arrampica con due tre tornanti verso lo stesso punto da dove si è transitati pochi minuti prima, Guardasone, dalla cui cima si scenderà tramite un altra strada, strada Nuova, che porta direttamente a Traversetolo.
Alla fine della discesa da Guardasone tramite strada Nuova si raggiunge un ampio spiazzo che affaccia sulla Pedemontana, si deve a questo punto girare a destra e prendere la direzione di San Polo d’Enza. Non appena giunti alla rotonda che si trova 100 metri distante dallo spiazzo sopracitato, si devono seguire le indicazioni Parma e prendere quindi la seconda uscita.
A questo punto si segue la strada proseguendo sempre dritto in direzione Langhirano, si salta la prima rotonda che porta a Tortiano, la seconda che porta e Parma e si affronta la rampetta che porta verso Bannone. Alla rotonda che connette via Sette Fratelli Cervi, la Pedemontana e via Monzato si deve prendere la terza uscita e continuare per poche decine di metri fino all’incrocio con via Alcide De Gasperi. Si prosegue per via De Gasperi fino a via Case Rotte, strada che si imbocca girando a destra e che porta velocemente fuori dal centro abitato.
Da via Case rotte, che più avanti diventà strada delle Bazzelline si gira a destra su via del Finale fino a raggiungere l’incrocio con via Carrozzera. Si prosegue per via Carrozzera fino a via dei Boschi, dalla quale si scende verso Santa Maria del Piano.
Giunti a Santa Maria, tramite via Fusana si raggiunge la salita #3 Santa Maria, vera e propria sparata di 400 metri scarsi completamente dritta come fosse una lunghissima rampa di accesso a garage sotterranei, ma con una pendenza media del 16-17% e una massima oltre il 20-21%.
Dopo il muro di Santa Maria si gira a destra appena dopo le case prendendo via del Masdone, che prosegue lungo la costa per circa 1 km e che offre anche un pezzetto di strada Gravel prima di ricongiungersi con via della Rondella.

Girando a destra su via della Rondella ci si riporta verso Lesignano, si arriva alla rotonda dove ci sono Gelateria, Bar e Farmacia, si deve proseguire dritto e scendere a valle per prendere la strada bassa, via Motoclub Parma, che porta verso Mulazzano Ponte e Langhirano.
Proseguendo per via Motoclub Parma si giunge a Mulazzano Ponte, all’incrocio si deve girare a sinistra e risalire verso Mulazzano, tuttavia poche centinaia di metri dopo si deve girare a destra ed imboccare via Fienile.
Via Fienile con una pendenza lieve porta al gruppo di case di Fienile che si raggruppano proprio su via Monte Pico, all’inizio di uno dei muri più difficile del mondo, #4 Fienile.

Il muro di Fienile è de-va-stan-te, è lungo poco più di 1km e mezzo e la pendenza media non è disumana solo per via del fatto che a metà c’è addirittura un piccolo tratto di discesa.
Fienile costringe a pedalare per più di 1km con pendenza media oltre il 13% con massima al 28%, e c’è chi giura di aver visto anche più del 28% sul proprio ciclocomputer, su una strada strettissima, rotta e piena di buche, molto sporca e spesso viscida per via di una vegetazione piuttosto fitta in corrispondenza di un paio di tratti (oltretutto i più duri).
Fienile però ha qualcosa di stupendo, ovvero l’orgoglio e la sensazione di vittoria che si provano quando arrivi alla fine è qualcosa di indimenticabile, così come le medesime sensazioni vengono regalate dalla salita che si affronta meno di 3km dopo, #5 La Pila.

La salita della Pila (il cui nome ufficiale sarebbe Pilla di Faviano) si imbocca non appena finisce la discesa da Faviano verso la val Termina, girando a sinistra e proseguendo per la strada che porta al campo sportivo di Neviano passando dalla strada dove si trova anche l’agriturismo il Campo.
La Pila è probabilmente la salita più difficile da superare per vari motivi, il primo perché arriva pochissimo tempo dopo aver scalato il Fienile, il secondo motivo è la pendenza media del km centrale che supera il 16% con punte massime superiori al 33% ed il terzo ed ultimo motivo la lunghezza totale di 2 km che porta a compiere in così poca strada un dislivello di più di 200 metri.

Alla fine della salita della Pila ci si troverà alle spalle del centro sportivo di Neviano ed a questo punto si dovrà scendere in centro al paese passando davanti alla caserma dei Carabinieri, poi proseguendo passando davanti al Comune e infine raccordandosi alla SP41 si dovrà proseguire in direzione Scurano girando a destra all’incrocio.
La strada prosegue quindi passando dalla Romazza e giunti all’incrocio del Torrione si deve proseguire girando a sinistra gettandosi giù dalla discesa del Torrioncino per arrivare rapidamente alla SP17 e girare in direzione Sella di Lodrignano.
Al km 14 della SP17 si deve svoltare a destra per Villanova – Lupazzano ed affrontare il sesto muro, ovvero #06 Villanova.
Villanova è il gruppetto di case proprio nel mezzo della salita che porta a Lupazzano, ed è in corrispondenza della rampa che da queste ultime sale verso la seconda parte della salita che si registra la pendenza massima del 21%.

Fortunatamente Villanova cosi come alcuni altri strappi de L’Impedalabile ha un fondo molto regolare e pulito, quindi a parte la pendenza media che rimane piuttosto alta intorno al 12% per tutto il km della salita non ci sono altre particolari difficoltà da tenere in conto.
La salita di Villanova torna sulla costa che collega Lupazzano a Sasso e quindi all’incrocio con la strada che procedere per Campora e successivamente girando intorno al Monte Fuso arriva fino a Lagrimone.
All’incrocio appena fuori dal centro di Lupazzano si gira quindi a sinistra sulla SP36 e si prosegue verso Scurano – Sasso, passando da Cà Bonaparte dove si può fare il pieno alle borracce sostando al monumento alla Mamma.

Superata Cà Bonaparte, il Monumento alla Mamma e l’incrocio con la strada Val Toccana basteranno appena 1500 metri per raggiungere il temibile #7 Muro di Sasso.
Alla rotonda di Sasso si deve prendere la seconda uscita ed iniziare a salire per Scurano stando attenti che dopo poche centinaia di metri dalla rotonda sulla destra sarà visibile una piccola stradina chiamata via Case di Sopra, ovvero l’inizio del Muro di Sasso.

Breve ma intenso, 250 metri di strappo veramente cattivo. La pendenza media è del 16% e la massima arriva fino al 26%*** (nel punto di pendenza massima si passa di fianco al muro di una casa dove è stato posto addirittura un corrimano per aiutarsi nella salita e nella discesa).

Dopo il Muro di Sasso si deve fare inversione ad U e tornare sulla provinciale in direzione Parma per poi prendere lo svincolo per Magrignano poco dopo il tornate a sinistra.
La discesa di Magrignano porta rapidamente a tornare sulla SP17 Traversetolo – Sella di Lodrigano ed a questo punto si deve tornare ancora una volta in direzione Parma – Traversetolo in modo scendere a valle fino all’incrocio dove imboccare la salita del Torrioncino.
Forse la più pedalabile, il muro #08 Torrioncino è 1 km ad una pendenza media del 9% circa con una pendenza massima che fortunatamente non supera mai il 15-16% per fetta per “rilassarsi” un attimo prima di dover riaffrontare pendenze sopra il 20%.
In cima al Torrioncino si deve proseguire dritto per strada del Torrione e proseguendo per qualche km di relativa discesa si arriverà dover svoltare a destra per tornare a Neviano tramite la salita di #09 Nigrizzano, un amichevole singolo km tutto in doppia cifra che nella parte finale sfoggia anch’esso un bel 22%.
Nigrizzano tuttavia è meno difficile di quel che sembra poichè un asfalto generalmente pulito e privo di buche aiutano non poco la scalata.
La sparata finale di Nigrizzano al 20% si conclude sulla cosat di Neviano appena fuori paese e girando a destra sarà possibile passare nuovamente dal centro, dove superando la zona della farmacia, banca e degli altri negozi presenti verremo catapultati nella discesa dei tornanti di Neviano.
La discesa da Neviano, da prendere con cautela e cercando di rilassarsi, magari sciogliendo un pò le gambe, arriva fino a Provazzano, dove nel mezzo del paese si deve girare a destra e prendere via Cà di Pietranera e scendere quindi nuovamente nella SP17.
Non appena si raggiunge la SP17 si deve girare a destra, direzione Sella di Lodrignano, ma immediatamente 50 metri dopo si deve svoltare a sinistra e prendere lo svincolo per Bazzano.
E’ qui che inizia il gran trittico Bazzanese, la parte finale de L’Impedalabile, quella più difficile e nervosa, quella più varia e spettacolare, la parte di percorso Bazzanese che ripercorre tutte le salite più dure, ma anche belle e panoramiche che circondano la benamata frazione di Neviano.
La salita #10 Pozzolo, abbiamo deciso di chiamarla in questo modo cosi che sia subito chiaro che si deve salire fino su a Scorcoro passando da Pozzolo e fare anche la rampa finale fino al 19%.
Abbiamo deciso di far passare da questo tratto di strada il percorso per vari motivi, ma così come anche per le due salite finali di #11 San Giovanni e #12 Sotto il Monte il motivo principale è che nella nostra infanzia di Bazzanesi queste salite sono state le croci e le delizie di tantissimi giri in bicicletta anche quando non eravamo assolutamente attrezzati per affrontarle al meglio.
Quante volte, per quanti anni, ognuno di noi si è piantato e ha dovuto procedere a piedi provando a tornare in paese da in fondo alla buca delle Rette tramite la salita di San Giovanni…
Alla fine dell’ultima rampa della salita di Pozzolo si raggiungerà il punto più elevato del nostro tour di Bazzano, Scorcoro, il quale ci presenterà una vista sulla Val D’Enza stupenda.

Si potranno veder bene i Castelli di Rossena, la rocca di Canossa, la Pietra di Bismantova e tutte le meraviglie della provincia di Reggio alla quale il territorio Bazzanese, e quindi del comune di Neviano, confina in larghissima parte.
Si scende quindi verso la Villa fino alla discesa che porta verso il fiume Enza stando pronti a girare a destra per dirigersi in direzione Le Rette da cui parte la penultima salita del giro, #11 San Giovanni.
La strada che dalle Rette porta a San Giovanni ha uno sviluppo stranissimo poiché appoggia su una parte di collina molto particolare ed infatti guardando la cartina si vedranno i tornanti a destra subito seguiti da curvoni che raccordano la strada verso sinistra disegnando sulla mappa una specie di “m”, tutto ovviamente con pendenze a doppia cifra che nella parte alta della salita, appena prima di raggiungere l’incrocio con la strada che porta verso la chiesetta di San Giovanni, conosciuta anche come l’Oratorio dei Santi Giovanni e Paolo.

Raggiunto nuovamente Scorcoro il percorso prevede di affrontare la discesa di Pozzolo percorrendo la stessa strada fatta pochi minuti prima in salita.
Attenzione a questa discesa è difficilissima e bisogna stare molto attenti agli incroci ed alle curve in contropendenza.
Proprio a metà della discesa in corrispondenza di alcune case si deve rallentare e prendere la strada di Rivareto che porta all’ultima asperità del giro che via abbiamo appena raccontato, la salita di Sotto il Monte.
#12 Sotto il Monte è un mito per tutti i Bazzanesi, la salita con pendenza rilevata maggiore di tutte le salite impedalabili.

Sotto il Monte richiede di pedalare poco più di 1 km ad una media del 13% con una punta massima del 30% che si raggiunge in corrispondenza del mitico “curvino” in mezzo alle case.

“Io Sotto il Monte ancora me lo sogno di notte. Per me è la salita della vita perché è stato il mio incubo per anni ed anni. La prima volta che l’ho fatta in bici da corsa sono letteralmente caduto di lato. Non me lo scorderò mai”
— Il LERIO
Sotto il Monte è l’ultima, arrivati in alto si sbuca dietro al campo sportivo di Bazzano e basterà dare qualche lieve altro colpo di pedale per riuscire a lasciarsi il bellissimo Pieve di Bazzano alle spalle e trovarsi cosi nuovamente al punto di partenza, dove tutto e cominciato qualche ora prima:
Bazzano, un paese che offre molto più di quel che vedi.

Un ultimo sguardo al percorso su un’altra interessante app per percorsi, RideWithGPS:
Note:
*** La pendenza massima del Muro di Sasso è in via verifica e di valutazione per una successiva approvazione ed attribuzione di un valore più elevato, in quanto strumenti diversi hanno registrato pendenze diverse. Tuttavia la pendenza massima non è sicuramente in nessun modo inferiore a quella attualmente dichiarata del 26%.
Credits:
Le immagini presenti in questa pagina sono state ottenute utilizzando le applicazioni Google Maps o Google Earth.