Amici sportivi, finalmente dopo alcuni mesi di gestazione oltreoceanica il gran comitato de L’Impedalabile ha deciso di deliberare sull’attesa e promessa sfida del 2022, che come potete notare sta prendendo vita solo nel 2023.
Ci e’ voluto piu’ tempo del previsto, tuttavia sono finalmente maturi i tempi per decretare la nascita della GranFondo ispirata alle salite impedalbili, nel tentativo di raccogliere ancora piu’ segmenti dove la cadenza scende sotto le 40 rpm, con velocita’ prossime allo zero assoluto.
La GranFondo Impedalabile o detta anche semplicemente GF Impedalabile e’ sostanzialmente la creazione di 3+1 percorsi impedalabili, che potrebbero essere visti e gestiti come una vera Granfondo organizzata come si comanda. Forse un giorno qualcuno su questi percorsi organizzera’ davvero un evento mondiale cosi come non se ne sono mai visti prima.
Parolone? Vediamo insieme i dati prima di sottovalutare la questione e partiamo dal fatto che, cosi come molte Granfondo vere e proprie anche qui esistono percorsi per tutte le gambe… piu’ o meno 😂.
I percorsi corto, medio e lungo sono studiati per snodarsi attorno a 2 punti fondamentali in cui le strade si lambiscono, in modo che l’anello formato dal percorso corto possa essere interrotto nel mezzo circa, per passare al percorso medio, cosi come il medio a sua volta possa essere esteso in un punto a meta’ della sua lunghezza per passare al percorso lungo.
Anche il terzo percorso, il percorso lungo, e’ estendibile al fine di compiere l’impresa delle imprese, ovvero la chiusura del percorso Completo o Estremo con la salita e discesa del Monte Barigazzo.
A partire dal percorso corto fino al lungo sono 3 anelli adiacenti quindi, con una sorta di “gancio” a meta’ del terzo anello se si vuole sfidare il mostro tra le valli del Ceno e del Taro.
Il Corto
Il percorso corto, quello evidenziato in verde nell’immagine qui sopra, e’ sostanzialmente un’Impedalabile dove la strada non si incrocia mai, con qualche modifica per rendere onore ad uno dei posti piu’ belli del mondo: Rivalta.
Abbiamo dovuto aggiungere questo passaggio, e’ un dovere per un ciclista passare da Rivalta e godere della strada che dalla chiesa di Cazzola arriva fino in alto, una sottile linea di strada appoggiata su una piccola costa che culmina in punto in cui si staglia davanti agli occhi una piccola dolce valle, la valle dove riside il Parco Barboj.
Il parco Barboj meriterebbe un mondiale di ciclocross! 😎
Il percorso fino a questo punto non propone salite lunghe, ci sono strappi e rampe di massimo 2km con pendenze molto cattive, ma “superabili”, la lunghezza del percorso si aggira sui 90km per circa 2200m di dislivello.
Circa a meta’ del percorso, ovvero in corrispondenza dell’incrocio con la strada che scende da Mulazzano e della strada che porta al Fienile, dove sulla mappa compare il punto 1️⃣, c’e’ il primo possibile snodo, si puo’ tirare dritto e proseguire verso Langhirano e quindi passare ad affrontare il percorso medio, oppure si puo’ girare a sinistra, inboccare il Fienile e continuare con il percorso corto.
Dal punto di snodo 1 alla fine, Bazzano, mancheranno circa 43km ed un dislivello di 1200m.
E’ di facile comprensione leggendo la cartina, che questi chilometri finali sono comuni a tutti i percorsi proposti.
Si affronteranno in successione, Il Fienile e La Pila, per poi scendere da Neviano, via Romazza, verso Urzano, in modo da affrontare la durissima salita di Mozzano da Ca’ Varini.
Dopo il passaggio di Mozzano il percorso prevede la discesa in Val Toccana e la salita che porta a Mussatico, per poi tornare verso Campora e il Muro di Sasso.
Dopo il Muro di Sasso si scende da Magrigano, si risale dal Muro di Villanova per poi riscendere dal Torrioncino.
A questo punto un po’ di respiro fino alla sparata finale di Sotto il Monte, ultima salita che porta al traguardo di Bazzano da cui si era partiti qualche ora prima.
Il Medio
Come riportato in precedenza, il percorso medio nasce circa a meta’ di quello corto, nel punto di snodo numero 1, ovvero in corrispondenza della strada che porta al Fienile.
Salutando la mitica Taverna sulla sinistra all’incrocio di Mulazzano Ponte, si prosegue per Langhirano centro per poi imboccare la salita di Mattaleto.
Si scendera’ al Poggio e si proseguira’ per Calestano pedalando finalmente per una decina di Km in condizioni di leggera salita.
Arrivati a Calestano ci sara’ il punto di snodo tra percorso medio e percorso lungo.
Proseguendo per il percorso Medio si aggiungeranno due lunghe salite e corrispondenti discese, di cui una anche piuttosto tecnica.
La salita da Calestano a Canesano e’ una salita molto bella e impegnativa, le pendenze sono umane, ma la lunghezza della salita nella sua interezza puo’ dare problemi in quanto stiamo parlando di una salita vera, lunga circa 6km con una pendenza media del 7%.
Arrivati a Canesano si passa per Signatico e si inizia a scendere verso la Val Parma, affrontando questa volta la discesa da Signatico, una discesa assolutamente da rispettare ed alla quale prestare molta attenzione perche’ e’ sia tecnica che abbastanza pericolosa per via del manto stradale spesso sporco e non in perfetto stato.
Tornando verso Langhirano, il percorso medio richiede ancora di superare una salita appena meno lunga della Calestano-Canesano, ma questa volta durissima con alcuni tratti impedalabili anche ben oltre il 20%.
Stiamo parlando del mitico cavatappi, cosi nominato per la serie strettissima di tornanti che lo caratterizzano (ci sono anche un paio di altri nomi meno comuni per questa mitica salita del parmense, chiedete in giro…).
Il Cavatappi, appena meno di 3km a piu’ del 9% di pendenza media porta a Cozzano, da dove si continua a salire verso la Pineta.
Ovviamente stiamo parlando di Impedalabile, non potevamo continuare per la strada normale nel salire verso la Pineta, quindi abbiamo scelto di passare dalla chiesa di San Bartolomeo, una sparata cattivissima di 700 metri al 14%.
Giunti alla Pineta di Cozzano il percorso prosegue verso Langhirano passando per un altra salita tosta che sale alle Costa di Castrignano da Valle di Castrigano. Dalla Costa di Castrigano poi sara’ tutta discesa, 6km, fino a Langhirano dove ci si ricongiunge al punto di snodo numero 1 per tornare sul percorso corto.
Il Lungo
Il percorso lungo inizia a Calestano, nel punto di snodo numero 2. Si andra’ verso Fornovo passando sul ponte Bagnaza e andando ad imboccare la salita di Terenzo.
Terenzo, poi Cazzola e Selva Grossa, discesa ripida verso Solignano, si entra nella zona calda.
Poco dopo Solignano iniziano i problemoni, ma oni, oni, roba che anche i piu’ forti ciclisti del mondo quando affronteranno queste salite vorranno non averlo mai fatto.
Le due salite principali del percorso lungo sono talmente difficili che quasi non ci si puo’ credere, ci sono salite piu’ famose al mondo, ma no ci sono salite piu’ difficili, assolutamente NO!
L’inferno totale, Ca’ Gardini, se solo ci penso sto male…. Date un occhiata al segmento Strava, stiamo parlando di quasi 3km a pendenza media del 12.5%.
In realta’ la salita e’ molto piu’ lunga e prosegue fino a Murolo per un totale di 8km ad una media di oltre il 7%.
Arrivati a Murolo ci si immette sulla sulla costa che passa prima da Bottioni e poi da Costadasino, una strada di una bellezza incredibile, dalla quale godere della vista della Val Ceno e della Val Taro quasi contempraneamente guardano a destra e sinistra.
La Costadasino continua per qualche Km fino ad arrivare all’incrocio appena prima di Ca’ Vizzola, qui e’ possibile svincolare ancora e proseguire per il percorso Estremo oppure girare a sinistra e proseguire per Lennova ed iniziare a tornare verso Est.
Il percorso Lungo prosegue da qui verso Lennova, da dove una lunga discesa porta fino a Stazione Valmozzola.
A Stazione si passa il Taro e si giunge a Case Pesci dove poche centiniaia di metri e si arriva ad un bivio proprio di fronte all’Autostrada della Cisa che scorre poco piu’ distante su un grande cavalcavia.
Le indicazioni dicono che per Pagazzano si deve girare a sinistra, e questa sarebbe anche la scelta piu’saggia, ma noi no, noi siamo impavidi e giriamo a destra per andare a prendere la salita piu’ assurda e cattiva di tutte, il Muro di Pagazzano.
Il Muro di Pagazzano e’ piazzato a poco piu’ di meta’ del percorso Lungo, ed a meta’ precisa del percorso Estremo. E’ qualcosa che rimarra nella storia il Muro di Pagazzano amici sportivi, perche’ come dicono dalle parti dove vivo per ora, questa salita e’ semplicemente “insane”, folle, pazza, assurda e chi piu’ ne ha piu’ ne metta…
Il Muro di Pagazzano e’ un tratto di strada nascoso che dalla Val Taro “taglia” per salire a Pagazzano risparmiando diversi km, il problema e’ che risparmiare km purtroppo non aiuta l’amico ciclista che imbocca questa strada per errore.
Relativamente giovane come asfaltatura, il Muro di Pagazzano e’ un simpatico tratto di 2.5km al 15% medi. Si avete letto bene, 2km e mezzo con una pendenza media del 15%, infatti, in cosi poca strada si guadagnano piu’ di 350 metri di dislivello per una salita davvero difficile se non impossibile, ma sicuramente impedalabile.
Vi preghiamo di mandarci un messaggio se dopo tutto quello che avete affrontato fino qui, sia che sia percorso estremo o anche “solo” il percorso lungo, siete riusciti a salire a Pagazzano dal Muro senza mettere il piede a terra almeno un paio di volte.
Purtroppo non e’ finita qui, a Pagazzano in realta’ la salita non e’ ancora tutta compiuta, si deve proseguire per altri 5km, con pendenza tuttavia molto piu’ accettabile, fino a raggiungere la sommita’ di Monte Marino.
Monte Marino e’ un punto molto importante del percorso per vari motivi, ma sopratutto per il fatto che da qui sara’ tutta discesa, a parte un paio di piccolissimi strappetti insignificanti, fino a Calestano, dove ci si ricongiunge con il percorso Medio e le salite/discese descritte nella sua sezione, cosi come le successive riguardanti il percorso corto, per chiudere il bellezza ancora una volta a Bazzano.
Estreme!
Il percorso Estremo o Completo, il Mostro, la Sfida delle sfide, LA vera GF Impedalabile sta tutta in un piccolo incrocio tra la Val Ceno e la Val Taro.
E’ qui che si decide tutto, e’ in questo posto semi sperduto, perfettamente a meta’ del percorso Lungo, che molte ore prima si era intrapreso partendo da Bazzano, che un ciclista puo’ decidere di mettere la ciliegina sulla torta: l’uncino del Monte Barigazzo!
Anomalia mai vista prima in una GF, la salita al Monte Barigazzo e’ una “botta e via” da percorrere avanti e indietro sulla stessa strada, una salita infernale al cielo e una successiva discesa quanto mai illusoria che il peggio sia finito.
A Ca’ Vizzola c’e’ la svolta, si parte da qui per la “sparata” del Barigazzo, una deviazioncina di una ventina di km per quasi 1000m di dislivello con salite di tutti i tipi.
Non appena lasciata Ca’ Vizzola si deve affrontare la scorciatoia di Castellaro che permette di saltare la strada lunga che passa da Gusaliggio e Vettole, e che quindi permette di arrivare rapidamente verso Peretti e la salita principale al Barigazzo.
Da Castellaro a Peretti e’ discesa ripida, che purtroppo dovremo fare al ritorno 😁, ma non ci pensiamo per ora e stiamo attenti all svolta delle svolte, appena dopo Peretti si deve imboccare a sinistra la salita per il Monte Barigazzo, segnalata anche come salita alla Citta’ D’Umbria (dovrebbero esserci due cartelli gialli ben evidenti che indicano anche le ripettive altitudini).
Da qui saranno piu’ di 3km con pendenze assurde, strada strettissima nel bosco, pendenza media di oltre il 13%. Top assoluto!!!
In cima al Barigazzo si deve arrivare fino davanti all porta della Chiesa per completare davvero tutto il percorso.
La discesa dalla cima richiede attenzione, la strada e’ estremamente stretta, sporca e spesso scivolosa quindi andate piano qui per cortesia.
Si ripassa quindi da Peretti e Castellaro, ma questa volta all’incrocio di Ca’ Vizzola si prosegue dritto verso Lennova.
Da qui si deve tornare verso Bazzano, non ci sono piu’ altre deviazioni e purtroppo non ci sono nemmeno piu’ possibili scorciatoie.
La cosa piu’ difficile di tutte a questo punto e l’accettazione del fatto che le seconde parti di tutti gli altri percorsi descritti prima sono ancora tutti da percorrere 😀.
Buona Pasquetta 2023 a tutti, amici sportivi!