E’ la tappa numero 14 del Giro d’Italia 2021 che da Cittadella ha portato fino alla cima del Monte Zoncolan (vittoria del giovane Lorenzo Fortunato, ragazzo cresciuto su salite appenniniche n.d.r.) che ha ispirato questo post e che ci ha fatto venire voglia ancor di più di ribadire alcune nostre forti convinzioni: l’Appennino Tosco-Emiliano merita molto di più!

Per chi ama il ciclismo sportivo, sia che si parli di Corsa o MTB, le Alpi sono e sempre saranno un punto di arrivo, e viene da dire anche che è giusto cosi, vista l’immensa bellezze di luoghi e strade che sono nell’immaginario della totalità dei ciclisti di tutto il mondo.

Il Tour de France e il Giro D’Italia, le due maggiori e più importanti gare di ciclismo a tappe del mondo è proprio sulle Alpi che hanno visto i loro giorni migliori; è sulle Alpi che si fanno le imprese; è sulle Alpi che si vince o si perde tutto; è sulle Alpi che si entra nel mito.

Va bene cosi, le Alpi sono le Alpi, devono regnare sul mondo del ciclismo e siamo tutti d’accordo, tuttavia, nessuno vieta a noi di portare alla luce le perle appenniniche che, soprattutto dal punto di vista ciclistico, meriterebbero molto, ma molto di più.

Gli Appennini non rientrano quasi mai tra le tappe cosi dette “decisive” del Giro e se qualcosa ogni 10 anni viene inserito viene piazzato nella prima settimana, quando si sa che i corridori sono ancora in fase di rodaggio e “non si vuole troppo massacrarli”, ma la cosa meno esaltante riguarda la scelta dei percorsi ed arrivi negli Appennini, in quanto è molto raro che vengano esplorate nuove salite e nuove location per arrivi di tappa.

I motivi per cui gli Appennini sono meno battuti alla ricerca di grandi salite per le gare professionistiche come il Giro sono molteplici e molti di questi motivi sono assolutamente comprensibili, detto questo, tuttavia, cerchiamo di non soffrire troppo di complessi di inferiorità ed anzi facciamo un operazione contraria, rilanciamo la sfida appenninica al mondo portando alla luce alcune delle perle che abbiamo in casa nostra e vediamo perché secondo noi alcune di queste meriterebbero la ribalta mondiale.

Sconosciute e Selvagge

Una cosa fantastica degli Appennini e che sono molto più vasti di quello che si possa immaginare, e che la loro offerta di salite è talmente ampia e variegata che potremmo azzardare che non ha eguali al mondo.

Inoltre, aspetto molto importante e che a nostro avviso da prestigio agli “Appennini ciclistici”, è sono molto selvaggi, nel senso che ci sono zone molto poco abitate, ma comunque facilmente raggiungibili, ci sono paesini sperduti completamente disabitati in inverno che in estate si popolano solo con pochissime persone e che aggiungono un incredibile fascino di solitudine che sulle Alpi è talvolta più difficile trovare.

Un territorio più “stretto”

Le valli appenniniche sono generalmente più strette, tortuose e compresse rispetto alle grandi valli alpine e questo aspetto ha sicuramente contribuito nel passato alla creazione di salite mediamente più corte rispetto alle salite alpine ma non meno ripide, anzi la quantità di strappi durissimi spesso ben oltre il 20% è elevatissima così come sono presenti centinaia di salite da 4-5 km molto dure ed infine un numero di tutto rispetto di salite così dette di prima categoria o addirittura HC, Hors Catégorie, così chiamate per indicare salite il cui livello di difficoltà fa parte del gruppo di quelle molto difficili (ma non impossibili n.d.r.).

Alcuni link a siti che parlano di classificazione delle salite:

Pianeta Ciclismo

Giorgio Antonelli

Archivio Salite

Meteo ciclista-friendly

Sulle Alpi scordatevi di andarci in inverno, difficile, pericoloso e spesso impossible per via dei passi chiusi, ma anche in primavera fino agli inizi dell’estate molti passi in altissima quota (tipo quelli sopra i 2000m) sono ancora chiusi o comunque non facili da raggiungere a causa del meteo (il Giro annulla quasi ogni anno pezzi di tappe o cambia percorso perché a Maggio sui passi icona come Gavia, Stelvio, Fedaia, Pordoi, Agnello ed altri, le condizioni non permettono di salire n.d.r).

Sugli Appennini invece, per vari motivi, soprattutto la loro maggior vicinanza al mare, ma anche per le quote mediamente più basse di quelle alpine si pedala durante tutto l’anno.

Veniamo adesso al motivo di questo post, e perdonateci se ci permettiamo di fare il paragone che avete visto in copertina, ma vista la recente scalata allo Zoncolan fatta dai professionisti e la ancor recente escursione di alcuni ragazzi della zona sul nostro kaiser, il Barigazzo, ecco a voi servito il paragone che non ti aspetti:

Barigazzo vs Zoncolan

Guardate qui le due altimetrie delle salite complete del Barigazzo da Lamberti e dello Zoncolan da Sutrio, non sono poi cosi tanto diverse, vince il Kaiser ci mancherebbe, ma anche il nostro amico Barigazzo è roba seria:

La parte finale per arrivare in cima al monte Barigazzo, 3.5 km circa di vero inferno, ha molto in comune con gli ultimi 3 km della salita allo Zoncolan del versante di Sutrio (Jan Tratnik professionista di ottimo livello, ottimo passista, buon cronoman e vincitore di tappa al Giro è stato visto andare su a zig zag in alcuni tratti delle rampe finali della scalata durante la 14esima Tappa del Giro 2021), è possibile verificare tutto sulle proprie gambe ovviamente, ma è possible anche averne un’iniziale conferma di quello che stiamo affermando guardando attentamente il profilo altimetrico dei segmenti Strava i cui link riportiamo qui sotto:

Il Barigazzo non scherza amici sportivi, ed anzi vogliamo rilanciare ancora sostenendo che il Barigazzo è una salita anche più bella ed affascinante (provare per credere), il paesaggio in cima è meraviglioso e non ha nulla da invidiare ai più bei paesaggi alpini, la chiesa sul cippo sembra posata li dal cielo stesso e la sensazione di essere soli e sperduti nell’infinito non ha assolutamente eguali.

Il Barigazzo è solo uno dei tanti esempi, forse uno dei più belli e più duri della zona, ma ce ne sono tanti altri da scoprire in tutte le provincie Emiliane, le nostre, quelle che amiamo e che vogliamo che tutti conoscano e che vengano ad esplorare.

Amici sportivi, ancora una volta, non fate l’errore di sottovalutare gli Appennini!

Alla prossima.


Vedi post sulla salita del Barigazzo: https://www.impedalabile.com/monte-barigazzo-una-salita-impedalabile-ed-estrema/